Più tecnologia ci sarà, più dovremo essere umani.

giovedì 27 giugno 2024

“Dopo la laurea in comunicazione e un master in marketing, ho deciso di andare al nord. Carriera, multinazionali, diventare manager. Sembrava tutto già scritto. Ma non era la mia strada. Volevo altro, a partire da relazioni autentiche.

Così, a 30 anni, ho fatto una scelta radicale: sono tornato in Molise. Appena rientrato, mi sono
trovato a lavorare in un call center, grazie a una precedente esperienza in una società di
telecomunicazioni. Ho iniziato come contact centre manager.

In quel periodo ho conosciuto diverse persone, una delle quali è oggi la mia socia. Insieme ad altri, abbiamo deciso di aprire una nostra società.

Parliamo di 14 anni fa. Abbiamo iniziato come un semplice call center outbound. Partivamo da
zero, ma, passo dopo passo, abbiamo trasformato l’attività e oggi offriamo servizi avanzati.
Non è stato facile staccarci dal modo in cui abbiamo fatto ingresso nel mercato, ma ce l’abbiamo fatta. Ora semplifichiamo la complessità.

Siamo portavoce di organizzazioni complesse che devono “arrivare” alla loro utenza. Noi cerchiamo di rendere sempre più accessibili i loro servizi, puntando sempre sulla personalizzazione e sull’ascolto, supportati da software avanzati e IA.

Le relazioni sono il vero punto di forza, l’unico fattore che farà la differenza nel mercato del futuro. Se riusciamo a offrire ciò che le macchine non possono ancora dare – personalizzazione e ascolto profondo – possiamo essere vincenti. Questa relazione, però, va costruita, nutrita e curata con la massima attenzione. Ogni operatore deve essere messo nella possibilità di andare in profondità nel rapporto con la persona che si affida a lui per la risoluzione di un problema. D’altronde, tutto quello che è possibile standardizzare lo faranno le macchine.
Noi, però, possiamo distinguerci per la nostra umanità.

Più tecnologia ci sarà, più dovremo essere umani: questa è la sfida che ci attende.

In azienda, siamo ossessionati dai valori: tutto è un’occasione per ribadire la nostra visione del mondo, dalle chiacchiere al caffè all’ambiente fisico dell’ufficio. Ogni dettaglio conta. Anche la bellezza del luogo di lavoro non è affatto accessoria: un ambiente bello consente alla
bellezza interiore di risuonare.

Come potremmo chiedere ai nostri collaboratori di avere relazioni significative con le persone al di là di uno schermo o un telefono, se questa relazione avesse come scenario un ambiente ostile e respingente? Ecco, noi vogliamo fare il contrario: farci custodi e incubatori di relazioni umane significative, in un posto che sappia accoglierle e prendersene cura.

Ogni mattina, mi allaccio le scarpe con un obiettivo preciso: rendere la nostra azienda sempre più solida e capace di ispirare un modo diverso di fare impresa.”

Luca Mastrangelo è founder e ceo di PlanetCall Direct.

Luca ha raccontato la sua storia il 27 giugno a Isernia, durante l’evento: “GenerIAmo: come creare contenuti innovativi per il proprio business”.