Per stare bene, bisogna stare bene in tanti.

lunedì 28 aprile 2025

“L’informatica mi piace da sempre. Al liceo scientifico scelgo scienze applicate: niente latino, più matematica, più fisica, più informatica. Due ore a settimana, non molto, ma abbastanza per capire che mi interessa.

All’università le cose cambiano: scopro che l’informatica è un mondo intero, che ci sono corsi specifici su qualsiasi cosa. Al secondo anno entro nella Cyber Challenge, un percorso aggiuntivo sulla sicurezza informatica. Ci insegnano le tecniche dell’hacking etico: cerchiamo le vulnerabilità nei sistemi per aggiustarle. E proprio qui sta la differenza tra un hacker etico e uno malevolo: noi non approfittiamo mai di quelle falle e chiediamo sempre il permesso prima di entrare in un sistema!

Inizio a partecipare alle “Capture The Flag”, competizioni in cui si risolvono sfide legate alla sicurezza. Si gioca in team o da soli; ogni prova vale un certo numero di punti; ci sono diverse categorie, tra cui web, crittografia e reverse engineering. Io mi concentro su quest’ultima. Prendiamo un file eseguibile (un .exe, per esempio) senza il codice sorgente, e cerchiamo di ricostruire le informazioni che sono state nascoste all’interno. Serve logica, pazienza, e un po’ di allenamento alla Sherlock Holmes, per capire cosa cela, come aggirare eventuali controlli di sicurezza e, nel caso si tratti di un virus, come neutralizzarlo.

Pochi giorni fa ho partecipato con il team italiano, mHACKeroni, alle qualificazioni per il DEFCON CTF, una delle competizioni più difficili e riconosciute a livello internazionale nel mondo della cybersecurity. Siamo arrivati terzi: ad agosto andremo alla finale mondiale a Las Vegas.

In questi contesti siamo in tanti, anche cinquanta per squadra. Ci si divide i compiti, ognuno ha la sua specialità: è impensabile che una persona sia brava in tutto. E poi ci sono i ritiri prima delle gare: team building, lezioni mirate, ripassi. Come la nazionale di calcio.

Nel tempo libero gioco a pallavolo con il CUS, il Centro Universitario Sportivo. Muoversi per me è importante: stare tanto al computer, concentrati per ore, prosciuga. Il corpo, però, ti riporta a terra: dobbiamo ascoltarlo, prendercene cura. In fondo, è l’unico modo che abbiamo per portare a spasso il cervello.

Dopo la triennale, ho scelto la magistrale in intelligenza artificiale e robotica. L’IA può aiutare anche nella sicurezza: rende più efficaci gli strumenti difensivi, anche se al momento non possiamo farci affidamento completamente. Ma il ritmo dell’innovazione è rapido: nuove strade si stanno già aprendo.

Non so ancora cosa farò da grande. Questo è stato un anno di scelte e di cambiamento: ho scelto robotica perché mi piace lavorare su cose che posso vedere e toccare. Magari entrerò in un’azienda che si occupa di automazione, forse creerò una mia realtà. Chissà.

Una cosa però la so. Qualunque sarà la mia strada, voglio che abbia un senso anche per gli altri. Mi interessa trovare un problema da risolvere, un bisogno da ascoltare, qualcosa che serva davvero. Perché per stare bene, non basta stare bene da soli. Bisogna che stiamo bene in tanti.”

Kristjan Tarantelli è vincitore della CyberChallenge.IT 2023 con la squadra de La Sapienza, membro TeamItaly e del team romano di hacker “The Roman Xpl0it”.
Kristjan parteciperà l’8 maggio a “Supereroi digitali”, sfide di hacking etico alla RomeCup.
Scopri di più sul progetto qui https://www.mondodigitale.org/progetti/job-digital-lab