Dalla passione per i videogiochi alla creazione di e-plato

giovedì 30 maggio 2024

“Nel 2016, quando ero ancora studente dell’ITIS di Parma, inizio a lavorare a piccoli progetti di intelligenza artificiale con l’obiettivo di aiutare gli studenti nello studio della matematica, mentre il mio sogno a lungo termine era di studiare al Politecnico di Zurigo.

Per farlo, dovevo imparare il tedesco, perciò, nell’estate tra il terzo e il quarto anno, vado in Germania per una vacanza studio.

Durante quel soggiorno, conosco l’azienda Bosch a Berlino, che aveva un progetto co-finanziato dall’Unione Europea per supportare giovani imprenditori. Il mio progetto piace molto, tanto che mi invitano nella loro sede centrale, a Stoccarda. Ho appena compiuto 18 anni e mi propongono di restare per partecipare a un programma aziendale.

Decido così di fare la quarta e la quinta superiore da privatista e rimango in Germania.

Dopo un’ulteriore esperienza in SAP, dove imparo tantissimo sul mondo degli strumenti gestionali, torno in Italia.

Conosco il gruppo Credem e, ancor prima di iniziare l’università, lavoro come loro consulente nella ricerca e sviluppo per gestionali documentali. È in quel periodo che mi viene l’idea di creare qualcosa che permettesse alle aziende di cercare documenti al loro interno.

Nasce così e-Plato.

Lascio tutto per dedicarmi completamente a e-Plato: un motore di ricerca identico a Google, ma che trova solo informazioni private dell’azienda che lo utilizza. Acquisiamo clienti importanti come Chiesi Farmaceutica e Fassi Gru, e garantiamo che i dati dei clienti non escano mai dalla loro infrastruttura. Oggi siamo sei persone, ma stiamo crescendo rapidamente.

Sono nato in India e cresciuto a Parma da quando avevo quattro anni. In India c’è una forte cultura verso la matematica e l’informatica: viene da lì la mia passione per queste materie. E poi dai videogiochi: mi sono sempre chiesto come si facesse a creare un’architettura di gioco.

La mia ambizione è sempre stata quella di fare qualcosa di grande. Decido di avviare un’azienda perché volevo creare qualcosa che provenisse dall’intelletto umano: ne sono affascinato. Trovo sorprendente come l’umanità sia riuscita a migliorare la propria vita utilizzando l’ingegno, dall’invenzione della ruota a oggi.

Fare una startup è uno stress indescrivibile, ma la soddisfazione di vedere i risultati è enorme, così come sapere che per qualcuno sei riuscito a creare valore.

Il supporto dei miei genitori è stato fondamentale. Se non avessi avuto il loro appoggio nel lasciare la scuola superiore per studiare da privatista, probabilmente non avrei mai avviato l’azienda. Venendo da una famiglia di immigrati, i miei genitori mi hanno sempre insegnato che per ottenere qualcosa devi lavorare duramente e devi essere pronto a fare sacrifici.

E io l’ho fatto, con la fame di fare e il coraggio di provare.

E se va male, ho solo 26 anni: ho ancora tutto il tempo per ricominciare.”

 

Karandip Singh è founder e ceo di e-plato.

Ha raccontato la sua storia durante l’evento: “Contenuti su misura: l’IA Generativa per far crescere la tua impresa”, tenutosi a Parma il 28 maggio.