Quando una persona si sente vista davvero, allora può iniziare a cambiare.

mercoledì 25 giugno 2025

“Da più di vent’anni lavoro con le persone.

All’inizio, però, ero dall’altra parte: dentro le aziende, prima nei contesti industriali, poi come responsabile delle risorse umane in una multinazionale. Poi arriva un punto in cui scegli: restare o cambiare. Io cambio. Apro la mia società – oggi ha ventotto anni – e da allora accompagno imprese e professionisti nella gestione delle relazioni di lavoro.

Ricerca, selezione, sviluppo organizzativo: sulla carta facciamo questo. Ma in realtà, in ogni incontro, facciamo una sola cosa: aiutiamo le persone a trovare il lavoro giusto per loro, quello con cui esprimere chi sono, i loro talenti, le loro capacità.

A volte ci vuole tempo. A volte serve che qualcuno ti aiuti a vedere quello che hai sotto il naso, ma che da solo non riesci a nominare. Ti serve uno sguardo esterno, qualcuno che ti faccia mettere in fila le cose. Succede anche a chi ha già una carriera brillante e tanta esperienza: non è mai troppo tardi per scoprire che puoi stare meglio. Più in equilibrio. Più in linea con te stesso.

Non è un lavoro semplice. Bisogna saper stare in equilibrio, saper sospendere il giudizio, essere terzi, neutrali. Non guardare le persone con i tuoi occhi, ma con i loro. Più riesco a farlo, più il mio lavoro funziona. Quando una persona si sente vista davvero, allora può iniziare a cambiare. E se cambia lei, cambia anche l’organizzazione. Alla fine, vincono tutti: la persona, l’azienda, anche noi consulenti.

A me è successo lo stesso. È stato il mio capo, tanti anni fa, a vedere in me qualcosa che io non vedevo. Non mi ha obbligata, mi ha dato l’occasione di fare dei corsi, di osservare, di farmi un’idea. E io ci ho messo la curiosità, il desiderio di capire. Così è cominciato tutto.

Oggi continuo a lavorare con aziende che seguo da vent’anni. Entriamo nella loro vita, nei loro cambiamenti, li accompagniamo nei passaggi chiave. Sappiamo di aver lasciato un segno. E questo, oggi, è una soddisfazione enorme.

Credo che gli esseri umani funzionino meglio quando sono connessi, quando si mettono in relazione. Per questo guardo con entusiasmo anche all’intelligenza artificiale. Fin dal primo corso, mi sono detta: peccato essere così avanti negli anni, mi sarebbe piaciuto viverla tutta questa rivoluzione. Perché sì, ci sono rischi, ma ci sono anche grandi possibilità. L’IA potenzia le capacità umane: non ci sostituisce, ma ci costringe a studiare, a usare ancora di più la testa, a essere consapevoli. È una sfida, ma anche un’opportunità enorme.

Perché mi allaccio le scarpe ogni mattina? Per fare la mia parte. Per aiutare le persone a trovare il loro posto, il loro modo. E dare così un piccolo contributo al pezzo di mondo che mi è stato affidato.”

Giovanna Combatti è CEO in Niederdorf Italia www.niederdorfitalia.info
Giovanna ha raccontato la sua esperienza il 18 giugno all’evento “IA per l’impresa: strumenti e strategie per il digital marketing”, tenutosi a Verona in collaborazione con la Camera di Commercio e il Punto Impresa Digitale.
Scopri di più sul progetto qui https://www.mondodigitale.org/progetti/job-digital-lab