Dare un contributo positivo nella porzione di mondo che abito.
mercoledì 30 aprile 2025

“Da piccola guardo tanti film e serie tv sulle indagini. Non mi interessa tanto l’investigazione romanzata, quanto la parte tecnica: l’analisi delle tracce, la ricostruzione dei fatti.
Alle medie dico già a tutti che da grande voglio fare criminologia.
All’epoca non c’erano molte strade. L’idea rimane lì, in stand-by, mentre faccio il liceo classico. Poi arriva il Covid, e in quel tempo sospeso ricomincio a chiedermi cosa voglio fare dopo la maturità.
Mi metto a cercare, e trovo un’università nuova, nata da poco, che mette insieme tutte le scienze forensi: informatica, chimica, fisica, grafologia. Una scuola dove i professori sono anche professionisti, che portano la loro esperienza direttamente in aula.
Mi iscrivo.
Noi studenti veniamo da percorsi differenti, ma ci accomuna la passione per la ricerca della verità.
Lì capisco che quello che voglio fare è trovare risposte. Non solo per scoprire chi ha commesso un crimine, ma anche per dare pace a chi resta.
Chi sopravvive porta addosso un trauma che non ha scelto. Riuscire a chiudere un caso, a ricostruire la verità, aiuta a mettere un punto, serve a restituire giustizia.
All’università mi appassiono in particolare all’informatica e alla cybersecurity.
Inizio ad approfondire l’informatica forense: l’analisi dei pc, la ricostruzione dei dati cancellati, l’incrocio delle tracce digitali.
Tutto quello che facciamo online, in fondo, non sparisce mai davvero. Anche i file cancellati lasciano tracce. A volte basta una piccola impronta digitale nascosta in un sistema per ribaltare una versione dei fatti.
Mi piace questo lavoro di pazienza, di ricerca, di scavo.
Dopo la laurea scelgo di proseguire con un master in cybersecurity e digital forensics, dove studio in modo più approfondito anche l’analisi dei dispositivi mobile.
Impariamo a metterci nei panni di chi vuole entrare nei sistemi, a pensare come gli hacker. Solo conoscendo i punti deboli puoi proteggere davvero le informazioni.
Oggi sto facendo uno stage in ING, nel settore bancario, dove la sicurezza dei dati è centrale.
Sono seguita, formata, messa alla prova ogni giorno.
Non si tratta solo di lavorare, ma di continuare a crescere: ogni cosa che imparo si intreccia con quello che so già, si costruisce su quello che so fare e diventa più grande.
L’ambiente è aperto, il confronto è continuo. C’è spazio per le domande, per i dubbi, per le idee.
E non è scontato.
Se penso ai prossimi cinque anni, mi piacerebbe continuare a crescere qui.
Se penso a me stessa, so che il desiderio più grande è uno: continuare a credere in me.
Qual è la mia motivazione più grande?
La voglia e la consapevolezza di poter dare un contributo positivo nella piccola porzione di mondo che ho la fortuna di abitare.”
Laura Russo è Neolaureata in Criminologia e Investigazioni Scientifiche e IT Workplace Service presso ING Italia
Laura parteciperà l’8 maggio a “Supereroi digitali”, sfide di hacking etico alla RomeCup.
Scopri di più sul progetto qui https://www.mondodigitale.org/progetti/job-digital-lab