Gentilezza e ascolto: ogni relazione parte da qui.

martedì 11 febbraio 2025

“La passione per la comunicazione parte da lontano.
Ho studiato al liceo classico: mi piacevano la scrittura, l’arte e la letteratura.
Un’insegnante di allora mi disse una frase che è diventata per me una sorta di manifesto: l’arte si oppone alla guerra perché la prima crea e la seconda distrugge.

Per fare della mia passione un mestiere è stata determinante la lettura di Generations of love, di Matteo B. Bianchi: le storie non sono tutte uguali, ce ne sono alcune che sono capaci di dare una direzione chiara al tuo girovagare.

È stato così per me con il libro di Bianchi: da ragazzo di provincia mi sono immedesimato nella storia di un altro ragazzo che dalla provincia si affacciava sul mondo, scoprendo se stesso insieme a percorsi di vita che non immaginava neanche.
Ero al secondo anno di medicina quando ho deciso di cambiare e di studiare comunicazione.
La magistrale sono venuta a farla a Milano, in inglese. Da lì all’Erasmus a Londra, il passo è stato breve.
Finita l’università ho iniziato a percorrere la strada che mi ha portato in ING, passando per aziende multinazionali in cui mettermi alla prova e imparare.

Quello che mi dà più soddisfazione è vedere fiorire le storie sui vari canali, accompagnarle, dare loro voce.
Poter scrivere, poi, rende belle le mie giornate: la scrittura per me è un modo di riflettere e mettere in ordine i pensieri, è il luogo in cui posso esprimere il mio lato più creativo.
Di fronte a un foglio bianco, inizio a mettere giù la struttura, per non perdermi: voglio avere chiaro qual è il percorso.
Ci metto poi la mia personalità, è inevitabile: le parole che usi rivelano chi sei.
Così, in ogni situazione, presto attenzione al linguaggio, ben cosciente che le parole possono costruire ponti o abbatterli.
Nel lavoro con altri, credo che non ci sia altro modo che collaborare in modo inclusivo.
Così, anche in una e-mail che può sembrare banale e routinaria, sono attento a usare parole che non generino asimmetrie nella relazione con chi è dall’altra parte di uno schermo.
Non mi piace l’egocentrismo, mi fa sentire scomodo: cerco di essere una persona che pratica la gentilezza e l’ascolto, di fare spazio alla storia dell’altro.
D’altronde, il tempo di lavoro è tempo di vita: se nelle tante ore dedicate alla professione fossi diverso da quello che sono, sentirei di aver sprecato buona parte della mia esistenza.

Infine, una delle mie parole preferite è errare: esplorare strade, anche sbagliandole, fino a che non trovi quella giusta per te.
C’è sempre tempo per cambiare percorso se ne senti il bisogno: meglio scegliere di mettersi in cammino che stare fermi se ci si sente scomodi.
Di sicuro qualcosa di buono ne verrà fuori.”

Moreno Iachini è Communication Expert Corporate, Wholesale Banking & CSR di @INGItalia.
Moreno parteciperà in qualità di role model al webinar gratuito di #JobDigitalLab “Raccontare per connettere: lo storytelling per la comunicazione aziendale”, il 14 febbraio alle ore 12.