Con il tempo, però, ho capito che c’è di più. L’arrivo dell’online, il lavoro da remoto, hanno cambiato le regole del gioco. Le presentazioni non sono più solo in presenza. E con uno schermo di mezzo, si apre un mondo nuovo. La paura, l’ansia di parlare davanti a un pubblico, possono essere mitigate. Ma resta la domanda: sono efficace anche così? Senza la mia presenza fisica, senza poter comunicare con il corpo ciò che le parole non dicono?

Ho imparato l’importanza di trovare la propria strada nel comunicare, la propria zona di comfort per riuscire a coinvolgere chi è dall’altra parte e fare in modo che ricordi ciò che hai detto sentendosi parte della storia che gli stai raccontando.

Se dovessi elencare le cose fondamentali per una presentazione efficace, partirei di sicuro da questa: preparati al tuo meglio.

La preparazione è un dovere prima di tutto con sé stessi e poi verso chi ti ascolta.

Inoltre, una regola che va sempre bene ricordare: less is more. Trova il tuo poco, ovvero cerca le cose senza le quali non riusciresti a portare a casa il tuo obiettivo. Focalizzati sui punti più importanti della tua presentazione e concentrati su quelli: il resto non serve.

Infine, non prendere mai nulla sul personale: sul palco, fisico o di digitale che sia, ci sono i contenuti che hai presentato, non la tua persona.

E quando chiuderai quella porta, al termine della presentazione, quello che resta deve essere la consapevolezza di aver dato il meglio di te e di aver condiviso non solo contenuti, ma una storia, possibilmente quella che volevi tu. E questo, alla fine, è il senso ultimo per cui noi tutti comunichiamo.”