“Da circa sei mesi mi occupo di change management, che è la gestione del cambiamento nelle organizzazioni.

Il cambiamento ha riguardato da vicino anche la mia esperienza professionale.

L’anno scorso mi sono interrogata molto su quello che avrei voluto fare dopo il mio ruolo di agile coach e mi sono chiesta: “𝗦𝗼 𝗱𝗼𝘃𝗲 𝘃𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗮𝗿𝗿𝗶𝘃𝗮𝗿𝗲 𝘁𝗿𝗮 𝟱 𝗼 𝟭𝟬 𝗮𝗻𝗻𝗶?”

La risposta è stata “𝗡𝗼, 𝗻𝗼𝗻 𝗹𝗼 𝘀𝗼 𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗵𝗼 𝗻𝗲𝗺𝗺𝗲𝗻𝗼 𝘂𝗻 𝗽𝗶𝗮𝗻𝗼”.

Ovvio che questa cosa mi generava un po’ di incertezza, perché poi ti confronti con i colleghi o con persone della tua età, e scopri che hanno tutti un’ambizione di lungo periodo: c’è chi vuole diventare direttore marketing, capo delle risorse umane, etc…

Io invece questa visione nitida non ce l’avevo.

Allora ho deciso di sfruttare l’occasione, offerta proprio da ING, di partecipare a sessioni di coaching al femminile: piccoli gruppi di 6 persone guidati da una coach molto esperta.

È stata un’opportunità per prendere ispirazione anche dalle altre, mettere a fuoco i propri punti di forza su cui fare leva, e capire come uscire dal loop in cui a volte ci impantaniamo: “Vorrei fare questo, però sto facendo l’opposto di quello che dovrei fare per arrivare al mio obiettivo”.

Alla fine degli incontri, ho capito che se stavo facendo quello che mi piaceva non era tanto importante il piano a lungo termine, quanto sentirmi realizzata anche durante il percorso e non solo nel raggiungimento di una meta lontana.

Sono passata dal voler individuare a tutti i costi un traguardo al dire: “oggi mi va di fare questo, magari tra un anno non sarà più così, però al momento voglio darmi la possibilità di esplorare questa opportunità”.

𝗩𝗶𝘃𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗶𝗻 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗶 𝗶𝗻 𝗰𝘂𝗶 𝗱𝗲𝘃𝗲 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗰𝗵𝗶𝗮𝗿𝗶𝘀𝘀𝗶𝗺𝗼, 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗲 𝗰𝗮𝘀𝗲𝗹𝗹𝗲 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗲 𝗮 𝗽𝗼𝘀𝘁𝗼, 𝗹𝗲 𝗱𝗲𝘃𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗺𝗮𝗹 𝘁𝗼𝗹𝗹𝗲𝗿𝗮𝘁𝗲. 𝗜𝗻𝘃𝗲𝗰𝗲 𝘃𝗮𝗹𝗲 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝗼𝗱𝗱𝗶𝘀𝗳𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗺𝗼𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝘃𝗶𝘃𝗶.

Quindi va bene pensare a un progetto a lungo termine, però possiamo procedere per piccoli passi: lungo la strada la mia visione può diventare più nitida e avvicinarmi a una meta che magari ancora non riesco a vedere.

È come riempire lo zaino per il viaggio di tante esperienze anche diverse tra loro, che poi alla fine trovano senso in un disegno comune.

Bisognerebbe preoccuparsi un po’ meno di cosa possono pensare gli altri dei nostri cambiamenti e concentrarsi di più su quello che ci piace fare adesso.

𝗗𝗼𝗯𝗯𝗶𝗮𝗺𝗼 𝘁𝗼𝗴𝗹𝗶𝗲𝗿𝗰𝗶 𝗹𝗮 𝗽𝗮𝘂𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝗮𝘃𝗲𝗿𝗲 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗰𝗵𝗶𝗮𝗿𝗼 𝗳𝗶𝗻 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗶𝗻𝗶𝘇𝗶𝗼, 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝗽𝗼𝗶 𝗹𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮 𝘀𝗰𝗼𝗺𝗯𝗶𝗻𝗮 𝗶 𝗽𝗶𝗮𝗻𝗶 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗱𝗲𝘁𝘁𝗮𝗴𝗹𝗶𝗮𝘁𝗶.

A mio avviso, 𝗹𝗮 𝗱𝗼𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮 𝗱𝗮 𝗽𝗼𝗿𝘀𝗶 𝗲̀ “𝗶𝗻 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗺𝗼𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝘁𝗶 𝗿𝗲𝗻𝗱𝗲 𝗳𝗲𝗹𝗶𝗰𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗹𝘇𝗮𝗿𝘁𝗶 𝗮𝗹 𝗺𝗮𝘁𝘁𝗶𝗻𝗼 𝗲 𝗮𝗻𝗱𝗮𝗿𝗲 𝗮 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮𝗿𝗲?”. 𝗘 𝗳𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗮 𝘃𝗲𝗿𝘀𝗼 𝗹𝗮 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗼𝘀𝘁𝗮.”

 

Federica Miggiano è Change Management Lead di ING Italia.

Ha raccontato la sua storia durante il webinar: “𝗣𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗹 𝗕𝗿𝗮𝗻𝗱𝗶𝗻𝗴: 𝘁𝗿𝗮𝗰𝗰𝗶𝗮 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗿𝗮𝗱𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝘁𝘂𝗮 𝗽𝗿𝗼𝘀𝘀𝗶𝗺𝗮 𝗮𝘃𝘃𝗲𝗻𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲”.